Descrizione dell'esercizio
Dalla stazione eretta, piante dei piedi parallele e leggermente divaricate, con un lieve piegamento sulle ginocchia, addominali e glutei in contrazione, impugnare i manubri con i palmi delle mani rivolti verso di se, con le braccia tese portare in altoi manubri sino all’altezza delle spalle e ritorno.
Respirazione
Espiriamo durante la fase attiva dell'esercizio, ossia mentre si sollevano i manubri, inspiriamo durante la fase passiva, ossia quando i manubri tornano verso il corpo.
Dettagli esecutivi e analisi della sollecitazione muscolare
Variante molto simile delle alzate frontali con bilanciere. È un esercizio di scarso isolamento muscolare, in grado di far partecipare al movimento, oltre alle fibre anteriori del deltoide, anche il gran pettorale, il trapezio, il capo lungo del bicipite brachiale ed il coracobrachiale. È possibile eseguirlo anche ai cavi e con una presa semipronata o neutra (palmo rivolto verso i fianchi e non verso la schiena) per una maggiore sollecitazione dei fasci anteriori del deltoide. La cattiva abitudine di impiegare carichi eccessivi sfruttando un "colpo di reni" in fase concentrica e praticamente lasciando precipitare i manubri in fase eccentrica amplifica significativamente il rischio di ernie, protrusioni e stati infiammatori nella regione lombare.
La cattiva abitudine di impiegare carichi eccessivi sfruttando un "colpo di reni" in fase concentrica e praticamente lasciando precipitare i manubri in fase eccentrica amplifica significativamente il rischio di ernie, protrusioni e stati infiammatori nella regione lombare.
Varianti
- Alzate frontali con bilanciere
- Alzate frontali con manubri alternati
- Alzate frontali al cavo basso alternate