Il glucagone viene sintetizzato nelle cellule Alfa delle isole di Langerhans. La secrezione di glucagone, nei soggetti normali che assumono pasti misti, non va incontro a fluttuazioni rilevanti durante le 24 ore.
La costanza della concentrazione di glucagone, è contrastante con le fluttuazioni della concentrazione d'insulina, che accompagnano l'ingestione di pasti misti o le variazioni della glicemia (da 10 a 20 mg/dl).
I fattori più importanti nella stimolazione della secrezione di glucagone nei soggetti normali, sono rappresentati dall'ingestione di proteine, dall'infusione di aminoacidi e dall'attività fisica, soprattutto se intensa e prolungata.
L'ingestione o l'infusione di glucosio inibisce la secrezione del glucagone. Tale effetto può dipendere da una captazione insulinomediata del glucosio, da parte delle cellule alfa. Nei pazienti diabetici il glucosio noninibisce la secrezione di glucagone, ma l'effetto viene ripristinato dal trattamento insulinico.

Attualmente è noto che incrementi fisiologici della concentrazione di glucagone producono un aumento della glicemia attraverso la stimolazione della glicogenolisi e della gluconeogenesi a livello epatico.

Una riduzione della concentrazione del glucagone al di sotto dei livelli basali, determina una riduzione della produzione epatica di glucosio. Quando l'incremento della concentrazione di glucagone è accompagnato da un aumento modesto dell'insulinemia, la produzione di glucosio a livello epatico non varia. Quest'ultimo fenomeno spiega l'importanza della duplice risposta ormonale (secrezione di glucagone e di insulina) in seguito all'ingestione di un pasto proteico.

Il glucagone svolge un ruolo critico nella distribuzione degli aminoacidi; ne aumenta il trasporto all'interno della cellula, la degradazione e la conversione in glucosio. La risposta insulinica, generata dall'ingestione di proteine, garantisce invece la loro captazione.
Un aumento isolato dei livelli d'insulina determina l'inibizione della liberazione di glucosio dal fegato, con conseguente ipoglicemia. L'aumento simultaneo della concentrazione del glucagone limita tale effetto, in quanto assicura che la produzione di glucosio sia mantenuta. Mentre gli effetti tissutali dell'insulina persistono fino alla comparsa dell'ipoglicemia, l'azione di stimolazione che il glucagone esercita sulla produzione epatica di glucosio, dura solamente 30-60 minuti.
Pertanto il metabolismo epatico del glucosio è influenzato dalle variazioni della glucagonemia piuttosto che dai suoi valori assoluti. Il fegato mostra quindi una persistente sensibilità alle fluttuazioni del glucagone. Inoltre, mentre la somministrazione di glucosio generalmente sopprime la secrezione di glucagone, l'ipoglucagonemia non è necessaria per una normale utilizzazione di glucosio finché la secrezione insulinicaè normale.
Il glucagone è anche coinvolto nella regolazione della chetogenesi. Nel diabete insulino-dipendente l'iperglucagonemia aumenta la capacità chetogenica. Gli aumenti delle glicemia e della chetonemia rappresentano interamente il suo effetto a livello epatico. La stimolazione dell'ossidazione degli acidi grassi e della chetogenesi è la conseguenza dell'inibizione esercitata dal glucagone nei confronti della lipogenesi epatica.
2017-05-10T06:00:00Z