I primi dati relativi a una valutazione quantitativa degli effetti benefici dell'esercizio fisico e dell'attività fisica risalgono al diciannovesimo secolo, a seguito dello studio dei livelli di mortalità tra i soggetti che svolgevano diverse attività professionali. È stato evidenziato che i soggetti che svolgono lavori fisicamente più impegnativi presentano un minor rischio di mortalità rispetto a coloro che svolgono un lavoro di tipo sedentario.
Sono state condotte numerose ricerche con l'obiettivo di indagare e approfondire gli effetti dell'esercizio fisico e dell'attività fisica sullo stato di salute: la maggior parte di questi studi ha dimostrato che il livello di esercizio fisico è inversamente correlato al grado di mortalità e si associa a una maggiore aspettativa di vita. Un esercizio fisico e un'attività fisica regolare sono in grado di promuovere lo stato di salute, ritardare l'insorgenza di limitazioni funzionali e allungare la sopravvivenza.
Gli effetti preventivi dell'esercizio fisico e dell'attività fisica si esplicano su molteplici apparati. Se praticati regolarmente e a livelli moderati, eviterebbero nel 70% dei casi il cancro al colon, in un altro 70% l'ictus cerebrale, nell'80% l'infarto del miocardio e nel 90% il diabete negli adulti.
Oltre agli effetti preventivi è accertato che l'esercizio fisico e l'attività fisica rappresentano uno strumento efficace per curare le malattie cardiovascolari e dismetaboliche e per rimediare alle situazioni anomale che ne facilitano lo sviluppo. Infatti, essi, riducono il grasso corporeo prevenendo cosi il sovrappeso, permettono un buon controllo glicemico, aumentano la sensibilità all'insulina, abbassano i livelli ematici di colesterolo LDL e trigliceridi, aumentano i livelli ematici di colesterolo HDL e riducono la pressione arteriosa.
L'esercizio fisico è un "farmaco" che, se somministrato regolarmente, previene le malattie croniche da inattività e ne impedisce lo sviluppo, garantendo numerosissimi vantaggi sia a carico del singolo individuo, che acarico del Sistema Sanitario, riducendo le ospedalizzazioni e l'uso di farmaci. Non è mai troppo tardi per cominciare a muoversi, non c'è un livello minimo per avere dei benefici: un po' di attività fisica è meglio di niente, e i benefici cominciano non appena si inizi ad essere più attivi.
Lo scarso esercizio fisico e la scarsa attività fisica sono considerati fattori di rischio modificabili e che quindi si possono prevenire. Di certo non è facile, ad esempio, stimolare le persone a lasciare le loro auto per salire su una bici o a non prendere l'ascensore ma andare per le scale; dopotutto, per aiutare le persone sedentarie a modificare il proprio stile di vita, incrementando l'attività fisica giornaliera, è necessario predisporre di adeguati modelli di intervento.
Lo Stages of Motivational Readiness for Change Model, proposto da Marcus, Forsyth e Coll (2003), prevede cinque livelli di "attivazione del movimento" che possono essere definiti nel seguente modo:
- Persone inattive e che non stanno pensando di fare nulla per diventare persone più attive
- Persone che sono inattive ma hanno intenzione di diventare più attive
- Persone che praticano qualche attività fisica
- Persone che praticano abbastanza attività fisica
- Persone che praticano abitualmente attività fisica
Inoltre all'interno di questo modello si identificano nei processi di cambiamento le strategie e le tecniche che gli individui mettono in atto per modificare il proprio comportamento ("Motivating People to be Physically Active", 2003). Il processo di cambiamento è stato diviso in due categorie: cognitivo (include pensieri, atteggiamenti, consapevolezza) e comportamentale (riguarda l'azione).
Tra i processi cognitivi di cambiamento che riguardano l'attività fisica troviamo
- Aumento della conoscenza
- Consapevolezza dei rischi
- Comprensione dei benefici
- Cumento delle opportunità di salute>
I processi comportamentali di cambiamento che riguardano l'attività fisica comprendono invece:
- Creazione di alternative
- Atteggiamenti di autoricompensa
- Tentativo di affidarsi a se stessi
- Necessità di ricordarsi di se stessi