Fat point

Di Pierluigi De Pascalis

Dizionario del fitness: analisi e spiegazione del termine Fat point

Il fat point individua in un soggetto il suo livello di grasso. O meglio la quantità di "grasso consolidato", di adipe che permane ormai da un periodo di tempo sufficiente affinché l'organismo ne possa aver preso "consapevolezza" ed abbia sviluppato le strutture anatomiche (e non solo) idonee a sostenerlo (es.: vasi sanguigni, innervazione periferica ecc.). Una tale situazione consente all'organismo di recepire anche minime variazioni nel soggettivo Fat Point, innescando idonee misure per limitarne la compromissione.

Pertanto un'attività volta al calo ponderale attiverà più o meno repentinamente un rallentamento nel metabolismo, un incremento del senso di fame ecc., tutte situazioni volte alla conservazione della massa adiposa. Il fat point non è geneticamente predeterminato, è "semplice-mente" un livello raggiunto che, a suo modo, innesca un equilibrio. Intaccare il fat point spinge l'organismo ad incrementare la sintesi della lipasi, ossia dell'enzima coinvolto nello stoccaggio dei grassi.

Riuscire a modificare efficacemente il proprio Fat Point, implica un intervento mirato ma non troppo rapido. Quindi cali ponderali di piccola entità ma costanti nel tempo. Diete dimagranti drastiche, forti privazioni alimentari in genere, sono destinate all'insuccesso, oltre che per ragioni psicologiche, per una sorta di "opposizione" da parte del corpo.

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