La plicometria invece utilizza il plicometro, uno strumento costituito da una pinza e da una scala graduata che misura la distanza fra le due punte.
Attraverso la plicometria, vengono rilevate le pliche cutanee in diversi punti del corpo, che attraverso determinate formule (in base al protocollo utilizzato), danno come risultato la percentuale di grasso corporeo, attraverso cui si può risalire indirettamente alla massa magra ed alla massa grassa in chilogrammi.
Il metodo plicometrico maggiormente utilizzato in ambito sportivo, è quello di Jackson A.S. e Pollock M.L. del 1978, che tiene in considerazione il calcolo di 7 pliche valutate nel seguente modo:
La misurazione avviene localizzando la plica con le dita (pollice ed indice) e misurandola con lo strumento lasciando che eserciti una leggera pressione.
La rilevazione della plica va letta dopo 2 secondi, mentre la misurazione va ripetuta 3 volte per poi farne una media.
Il lato corporeo dove vanno prese le pliche è quello dominante per i neofiti, mentre per gli atleti è consigliabile il lato non dominante (sinistro per i destrimani).
Le indicazioni generali per poter eseguire una corretta lettura delle pliche sono:
Per cogliere con maggior precisione i punti di rilevazione, può risultare utile servirsi di un metro con il quale misurare la distanza esatta tra i segmenti segnalati.
Una volta calcolato lo spessore di queste sette pliche, queste verranno sommate ed attraverso la formula sottostante, verrà calcolata la percentuale di massa grassa.